Dopo la pausa 2020, dovuta alla Pandemia Covid, il Toscana Gospel Festival riprende il suo cammino e si appresta a celebrare la 25ma edizione.
L'organizzazione di Officine della Cultura ha predisposto un cartellone di tredici concerti, che partirà il 16 dicembre 2021 e si concluderà, come da tradizione, il 1 gennaio 2022, il tutto nel pieno rispetto della sicurezza degli artisti e del pubblico con l'applicazione delle norme anti-contagio.
Sono tredici le città toscane che hanno scelto con coraggio e determinazione di dare spazio alla musica dal vivo: Arezzo, Bucine, Calenzano, Castelfranco Piandiscò, Chiusi, Cortona, Fucecchio, Marciano della Chiana, Montepulciano, Prato, San Giovanni Valdarno, Sansepolcro e Torrita di Siena. Tra le novità anche un workshop per coristi e cantanti ad Arezzo tenuto dal grande reverendo Pastor Ron.
Il viaggio del Toscana Gospel, iniziato nel 1996, riprende da dove si era fermato e rimette al centro la musica e il suo pubblico; una storia di venticinque anni con oltre 300 corali, 2900 artisti e centinaia di concerti in tutta la Toscana di gruppi gospel talentuosi provenienti dagli Stati Uniti.
Un traguardo che dimostra quanto il pubblico toscano si senta unito alla musica Gospel e ciò che rappresenta: una convergenza di diverse culture e forme artistiche.
Torniamo nelle chiese e nei teatri della Toscana con un progetto ancora più importante: riportare la musica gospel al suo più profondo significato, quello di esperienza inclusiva per eccellenza.
La novità più importante, infatti, è la collaborazione con Autismo Toscana e il Coordinamento Toscano Associazioni per l'Autismo che raggruppa 16 associazioni di genitori di persone autistiche di tutta la Toscana.
Sarà l'occasione per far conoscere un universo, quello dell'autismo, spesso ancora avvolto da diffidenza ed esclusione sociale. Migliaia di ragazze e ragazzi, donne e uomini che la società ha deciso di mettere ai margini per le loro caratteristiche neurotipiche, ma che hanno aspirazioni, talenti e potenzialità come tutti noi.
L'organizzazione, con la collaborazione delle associazioni, affiancherà ai concerti una campagna di informazione e sensibilizzazione costruendo anche momenti di integrazione con i musicisti americani, una galleria di colori, intensità e sfumature quante sono quelle dei disturbi dello spettro autistico.
La fragilità e la disabilità devono trovare spazio e dignità in tutto il sistema paese e la musica, in particolare quella Gospel, può essere elemento inclusivo per eccellenza.
È la prima volta che un festival di queste dimensioni e complessità realizza un percorso artistico e di comunicazione così importante ed incisivo.
La musica gospel è la più antica forma di musica popolare americana, si va dai toni morbidi di Sam Cooke alle acrobazie canore di Kirk Franklin. Il Gospel non si limita ad apparire melodioso, smuove letteralmente gli ascoltatori.
Che si tratti dell'ondeggiare di un coro, del tamburellare di un quartetto o semplicemente di battere le mani al ritmo di un canto ammaliante, il gospel è un genere musicale che necessita di essere visto e sentito insieme.
Il Toscana Gospel Festival cerca di narrare questa storia leggendaria che ha messo il suo seme già nel XIV secolo, quando donne e uomini liberi africani si ritrovarono sbattuti in un continente lontano come schiavi.
Molti altri generi musicali derivano dal gospel, ad esempio il blues, il R&B e il rock and roll, come ha detto il “Re del Rock” Elvis Presley.
Oggi, dopo venticinque anni di vita, il Toscana Gospel Festival ha ancora entusiasmo e voglia di stupire, grazie soprattutto al rapporto che in questi anni si è instaurato con il suo pubblico.